domenica 22 gennaio 2012

DUNGEON MASTER





DUNGEON MASTER, FTL, 1988 (AMIGA)

Mi hanno fatto sempre cagare i gdr usciti per console come final fantasy e ciofeche varie, a parte rari casi come Secret of Evermore (anche se non si tratta effettivamente di un arcade rpg).
La  dimensione effettiva nella quale gli RPG sicuramente rientravano sono sempre stati gli home computer, e Dungeon Master ne è  sicuramente uno dei tanti punti di riferimento.
Uscito nel 1987 per l'inferiore e banale Atari ST, viene convertito l’anno successivo su Amiga, che ne decreta il successo mondiale grazie alle grandissime potenzialità hardware che il computer di casa Commodore ha in quegli anni.
Target di base consiste nell’entrare in un dungeon e scendere sempre più in profondità, selezionando quattro personaggi dotati di proprie caratteristiche, abilità e attitudini (come per esempio il mago, il guerriero e l’elfo, tre personaggi standard dei gdr), facendo fuori tutti i nemici ed evitando i trabocchetti che gli si parano dinanzi
In realtà, ogni personaggio può fare qualsiasi cosa un essere umano dovrebbe fare in quelle condizioni: mangiare e bere se gli mancano le forze, munirsi di armature più resistenti, interagire con armi di offesa più devastanti e scudi di protezione più resistenti,  ma dovrà anche stare attento a particolari situazioni di gameplay, per esempio se la sua torcia smetterà di bruciare si potrebbe trovare da solo al buio circondato da mura solitarie e sinistre, magari con il resto del party lontano, restando privo di aiuto.
Sia chiaro: delle caratteristiche del genere ora sono all'ordine del giorno ; ma  in una epoca preistorica come il 1988 era la cosa che si avvicinava di più a vivere unA vita virtuale e parallela.
Un altra caratteristica peculiare sono le infinite possibili combinazioni di magie e incantesimi che i nostri avranno a disposizione, capaci anche di far risorgere uno dei  cadaveri nel corso del nostro girovagare nei meandri del dungeon.
Altro fattore importante e particolarmente innovativo che permette di averne una visione più simile alla realtà è l’impostazione grafica con la visuale in soggettiva, che permette di osservare cosa gli si presenta effettivamente davanti agli occhi con il personaggio scelto in quel momento; per potersi muovere userà le frecce cardinali, situate in basso sullo schermo, quindi massima libertà di azione; al contrario delle precedenti avventure ruolistiche dungeons-dragoniane di visuale prettamente isometrica e i combattimenti finalmente in tempo reale per la prima volta in un gioco di ruolo, senza far aspettare le noiosissime sezioni a turni..
Tre anni dopo sarà realizzato Eye of the Beholder, che aggiornerà e migliorerà il concetto filosofico-ruolistico di Dungeon Master.
Ma gli ingredienti originali stanno tutti qui…

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