RICK DANGEROUS, FIREBIRD, 1989 (AMIGA)
Rick Dangerous è sempre stato considearato, a fine anni ’80 - inizio ’90, al tempo della sua uscita, uno degli arcade adventure di punta per gli home computer.
E la sua fautrice, la Firebird , era stata una delle principali software house videoludiche negli anni precedenti soprattutto nel campo dei computer a 8 bit, il Commodore 64 su tutti, grazie soprattutto a titoli storici e incredibili come Revs, The Sentinel ed Elite.
Rick Dangerous è praticamente l’ultimo successo di questa storica software house.
La grafica, con gli sprites minuscoli, è quella tipica del computer commodoriano sessantaquattrista, anche nella sua conversione per Amiga, decisamente la migliore versione del game, anche grazie al numero maggiore di livelli...
Ovviamente ripulita di tutte le imperfezioni sessantaquattriste, la versione Amiga non perde nulla in gameplay e diventa uno dei titoli cult arcade adventure della softeca Amiga almeno fino alla comparsa dell' immenso Gods dei Bitmap Brothers.
Eroe dell’avventura è appunto lo stesso Rick Dangerous, l’Indiana Jones taroccod ella situazione, che dovrà evitare i nemici e le insidie che si troverà dinanzi al percorso virtuale a livello ciclico, come un loop infinito.
Dovrà usare i limitati colpi del suo pseudo-revolver per sbarazzarsi di scagnozzi troppo ingombranti, dovrà far uso della dinamite se vorrà avere strada libera se incontrerà una parete, un masso o qualsiasi altra cosa che gli chiuderà la strada, ma dovrà anche avere eccellente memoria.
Sì, perché Rick Dangerous è il classico platform dove bisognerà ricordarsi tutto il percorso a memoria per rimembrarsi dei pericoli, che gli capiteranno durante il proprio escursionismo ludico
Gli ostacoli, le trappole, i movimenti degli altri esserini virtuali saranno sempre gli stessi di partita in partita, come una specie di circolo vizioso, come già affermato prima.
Che dire di più, un ottimo game giocabilissimo dai retrogamers anche in tempi attuali, di certo non un hardcore game di quelli duri e puri, nonostante la sua impostazione ottobittiana da classico game prevedibile e ciclico.
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